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Serie di eventi Event Series: MA/IN23 – BASILICATA

MA/IN23: APPARITIONS#2

10 Novembre @ 20:30 - 21:30

€ 2

© Elena Gigante (EA)

AUDIOVISUAL SESSION #2

PROGRAMMA
ore 20:30

Elena Ghigas [IT] /// EA MA/IN Honorary Mention (Cat. C.)
Amanda Stuart [UK] /// Oceana
David Bird [US] /// What Glows is Fuchsia
Nicola Fumo Frattegiani [IT] /// Luar
Edmar Soria [MX] /// Homemorphism Phi(0)
Beth Walker [UK] /// Beneath


Elena Ghigas [IT] /// EA

Come suggerisce il pronome latino che compone il titolo, EA è una riflessione sull’eterno femminino ritratto nelle immagini dell’acqua e della luna.  Fonte di grazia e dolore, l’essenza femminile emerge attraverso la citazione di Maria Callas e della danzatrice e apneista Julie Gautier. EA mescola i gesti e le voci di queste due donne, unite dal talento artistico e dalla capacità di lavorare sodo. (Ovviamente il femminino non va inteso in riferimento al genere, ma in forma archetipica).  Questo pezzo audiovisivo è anche un’invocazione alla luna, come quella che Norma canta nell’opera di Bellini. Prefigurando una nostalgia per l’acqua, EA reinterpreta Casta Diva come una preghiera laica per non sprecare questo bene comune prezioso e drammaticamente a rischio. L’opera pone una domanda sulla vita e sulla morte, individuale e collettiva, anche in relazione allo stato di salute di Colei che ci accoglie tutti e che chiamiamo Terra. La fragilità dell’esistenza, metaforizzata in immagini e suoni glitch, a volte realmente disturbati, descrive una continuità simbolica composta da discontinuità che generano fratture. E mentre la morte si nasconde nel ticchettio di pendoli e orologi, la vita appena nata accenna al suono quasi dolce di carillon e bolle d’aria. In definitiva, EA cerca di “contemplare il proprio dramma come dal di fuori e dissolverlo in malinconia e ironia”. Dal punto di vista sonoro, il lavoro intende esprimere la complessità del vivente fondendo tre tipi di archivi: suoni concreti, campionati utilizzando idrofoni (natura), suoni di repertorio, come l’aria di Bellini (cultura), e infine suoni filtrati utilizzando la sintesi sottrattiva da rumore bianco o da banchi di impulsi (tecnologia). La traccia video è stata realizzata successivamente e può essere considerata come un’ulteriore trasformazione metaforica tra natura, cultura e tecnologia che si fondono nel corpo. Essa combina frammenti di Ama, un film muto di Julie Gautier, con immagini interattive. Queste ultime sono state generate principalmente utilizzando Jitter in Max, e programmando patch originali audio-reattive. Alle differenti sezioni musicali sono state associate diverse forme geometriche, texture e sfumature bicromatiche.

Elena Gigante (alias Ghigas, born 1984) is an Italian sound artist, electroacoustic composer and sometimes performer. She is also Jungian psychoanalyst (member of the International Association for Analytical Psychology) and professor of Phenomenology of Art at Centro Italiano di Psicologia Analitica (CIPA) in Rome. She continually tries to tune in to something or somebody.  About her background, she received her high school diploma in classical studies (“G. Palmieri” Lecce) one year early, on grounds of merit. Subsequently she graduated in Piano (“T. Schipa”, Lecce) and Clinical Psychology (“Sapienza”, Roma) with honors. She obtained a PhD in Neuroscience (“Sapienza”, Roma) studying sound motion and brain plasticity induced by musical training. She has continued to study music in vocational paths, meeting composers like Andrea Agostini, Georges Aperghis, Daniele Bravi, Du Yun, Brian Ferneyhough, Helmut Lachenmann, George Lewis, Mauro Lanza, Sarah Nemtsov, Stefan Prins. Her compositions have been selected in various international festivals, such as Darmstädter Ferienkurse, Neue Musik in St. Ruprecht, Sicronie Headscape, Tempo Reale. Her peripheral and anti-spectacular research focuses on the relationship between sound, brain and psyche.  She frequently uses out-of-place settings, installing sound sculptures in atypical environments – like a magnetic resonance tube – thus allowing unexpected listening experiences. She is attracted by the imperfection, the indeterminate and the fragility of dirty sounds and imagines the listening as a liminal process between the audible and the inaudible. On the same topic she won a Research Grant at “P. Sacher” Foundation (Basel) and wrote two monographies, as well as numerous scientific papers.

Amanda Stuart [UK] /// Oceana

Come parte del progetto “Polar Sounds”, ho trasformato alcuni campioni di richiami di orche e foche, registrate dall’Istituto Alfred Wegener con idrofoni nell’Antartico (2022), in 61 suoni diversi per creare un paesaggio sonoro immaginario sottomarino. Le orche producono unagrande varietà di vocalizzazi, ad esempio fischi, pulsazioni e clic di ecolocalizzazione. Sono affascinata da come la riduzione dell’inquinamento acustico antropico, durante la pandemia di Covid, abbia permesso alle creature marine di comunicare di nuovo a distanza maggiore.Ho trasformato quattordici dei miei dipinti per creare il paesaggio marino.Oceana inizia nelle profondità dell’acqua, sommersa da suoni pulsanti di sonar, prende vita dall’acqua che scorre veloce e da lunghi e inquietanti vocalizzi (il verso originale dell’orca e della foca si sente al 1:15). I richiami più armoniosi si possono ascoltare prima di spostarsi in una sezione di cinguettii. Strani gemiti e profondi suoni granulari si muovono attraverso l’oceano. Una tempesta si accumula e il tumulto porta ad un culmine drammatico improvviso. Alla fine, ci si ritrova di nuovo giù nella parte più profonda dell’oceano, immersi in potenti rumori impetuosi che dominano il paesaggio marino. Salendo lentamente, attraverso gli strati dell’oceano, siamo lasciati a fluttuare dolcemente nel profondo e selvaggio blu.

Amanda Stuart ama creare paesaggi e mondi sonori belli e drammatici. Dal più piccolo dei gesti ai potenti climax utilizza la narrazione di ogni forma, contrapponendo colori traslucidi e trame sonore dense, intrecciate insieme in un arazzo audiovisivo. Nel 2017 ha ricevuto il suo MMUS in Creative Music Technology dal Royal Welsh College of Music & Drama con Menzione. Il suo pezzo Song of the Trees ha vinto il premio IAWM Pauline Oliveros for Electroacoustic Media 2015 e Not Missing You ha ricevuto una menzione onoraria per lo stesso premio nel 2014 (“E ‘bello da guardare come lo è da sentire …”- Boston Classical Review). Fra le sue performance si ricordano: Earth Day Art Model – IUPUI Indianpolis (3), New York Electroacoustic Music Festival(3), Sound/Image 22 Festival (Greenwich University), International Computer Music Conference (Perth), Understanding Visual Music (Buenos Aires), SMC/SMAC (Royal College, Stockholm), Boston New Music Initiative, IFIMPAC (Leeds). Lavori precedenti includono: Performing Rights Society Composer in Education and Musician in Residence (Music Animateur) per la città di Peterborough, Composer in Residence per ilCambridge Festival. Ha ricevuto commissioni  per il London Festival Orchestra (Composer in Residence – Cambridge Festival), The City of Peterborough Symphony Orchestra, BSkyB, Anglia TV e BT.

David Bird [US] /// What Glows is Fuchsia

“What Glows is Fuchsia” immerge i membri del collettivo lovemusic di Strasburgo in un ambiente virtuale dinamico. D’uranio lo sviluppo del lavoro, a lovemusic è stato chiesto di documentare una serie di compiti, musicali e non musicali, che riflettevano temi di perdita, solitudine e dislocazione. I media raccolti dall’ensemble sono stati assemblati in una scena 3D, in cui i loro contributi audio e video interagivano tra loro e influenzavano le condizioni dell’ambiente virtuale. “What Glows is Fuchsia” è stato creato in isolamento, ma permette alle singole performance e ai singoli materiali di coesistere in un regno virtuale fluido e surreale. Interpretato da Adam Starkie, Emiliano Gavito, Winnie Huang, Christian Lozano, Victor Hocquet e Lola Malique.

David Bird è un compositore, produttore e artista multimediale. Il suo lavoro esplora le potenzialità drammaturgiche degli ambienti elettroacustici e multimediali, evidenziando spesso le relazioni tra tecnologia e individuo. Le composizioni di Bird sono state eseguite in luoghi come la Walt Disney Concert Hall e il Lincoln Center for the Performing Arts, e ancora in festival come Gaudeamus Festival, Wien Modern, MATA Festival, Musica Electronica Nova Festival, Festival Mixtur, e altri. I suoi lavori sono stati pubblicati da etichette come New Focus Recordings, Carrier Records e TAK Editions, e ha ricevuto elogi da The New York Times, The Wire, Textura e “Best of Bandcamp.”Bird è un membro fondatore dell’ensemble da camera TAK di New York e collabora frequentemente con Qubit New Music, un gruppo non-profit che cura e produce eventi musicali sperimentali a New York.
Attualmente è professore aggiunto presso l’Università di Chicago e ha precedentemente tenuto corsi di composizione e musica informatica presso la Columbia University, l’Hamilton College e lo Stevens Institute of Technology.

Nicola Fumo Frattegiani [IT] /// Luar

LUAR è l’ineluttabile discesa dell’uomo dentro sé stesso. Una caduta verso le zone più recondite della propria anima in cui il protagonista lotta con le molteplici rappresentazioni del proprio Io. L’atavico conflitto di ogni individuo frammentato in un’orda di identità. La poetica e le parole del poeta Fernando Pessoa accompagnano questa calata nell’infinito soggettivo, nel travaglio dell’esistenza che a suo modo trova una risoluzione. LUAR è una parola portoghese che significa “chiaro di luna”, la luce notturna per eccellenza, l’unica possibile nelle ombre e grazie alla quale la visione del lato nascosto diviene possibile e le epifanie interiori emergono nel loro splendore e nella loro crudeltà.

Nicola Fumo Frattegiani è un compositore elettroacustico e audiovisuale che vive a Perugia. Suoi lavori sono stati presentati in festival nazionali e internazionali tra i più prestigiosi del settore. Autore e performer, la sua ricerca si occupa di musica elettroacustica, sonorizzazioni d’immagini, video, mostre d’arte e di composizioni per spettacoli di teatro contemporaneo. E’ stato nominato Cultore della materia presso il Conservatorio di Musica di Perugia per le discipline ”Elettroacustica” e “Informatica musicale”.
Ha ricoperto la cattedra di Composizione Musicale Elettroacustica presso il Conservatorio di Musica di Messina. Attualmente è docente di Sound design presso l’Accademia di Belle Arti di Macerata.

Edmar Soria [MX] /// Homemorphism Phi(0)

Un omeomorfismo chiamato anche trasformazione continua, è una relazione di equivalenza uno a uno tra punti appartenenti a due figure geometriche o spazi topologici, che porta a una corrispondenza biunivoca fra i loro aperti. Un omeomorfismo, che conserva anche le distanze è chiamato isometria. Le trasformazioni affini sono un altro comune tipo di omeomorfismo geometrico. Una caratteristica dell’omeomorfismo è che le figure geometriche interessate possono essere trasformate l’una nell’altra tramite una deformazione elastica. Homemorphism Phi(0) è un’esplorazione delle possibilità di deformazione elastica (da una prospettiva topologica metaforica) del suono in geometrie procedurali visive, cioè una proposta estetica del suono tradotta in forme geometriche, un’ Iper-partitura  per realizzare un’improvvisazione guidata. La struttura di base delle geometrie è stata ottenuta attraverso l’analisi dei dati del suono del fixed media, precedentemente composto, tramite MIR (Music Information Retrieval). Questi dati (zcr, energy, MFCC, etc.) vengono poi tradotti in grafici (o matrici) in un software di creazione 3D (Blender), all’interno del quale vengono trasformati in immagini, trame e luci dinamiche e reattive. È una ricerca estetica, per trovare un modo alternativo di integrare le tecniche informatiche ed estetica visuale nell’ambito della musica elettroacustica, curando particolarmente gli sviluppi ritmici e timbrici e dove il rapporto uomo – macchina si configura in una nuova concezione estetica.

Edmar Soria (Aprile 1983 Messico). Ha conseguito un dottorato di ricerca e un Laurea Magistrale in Tecnologie Musicali presso l’UNAM, una laurea in Matematica presso il Politecnico Nazionale e un Master in Economia Applicata presso l’UNAM. Attualmente segue un programma di post-dottorato sull’Intelligenza Artificiale (Deep Learning). È ricercatore presso il Dipartimento di Lettere e Filosofia dell’Universidad Autonoma Metropolitana – Messico. Vincitore dell’Acousmonium INA GRM-Fonoteca Nacional 2016 Competition (Francia-Messico), terzo Premio all’Iannis Xenakis Electroacoustic music Contest (2022), vincitore della SONOM 2014 competition (International Sound Art Festival), finalista al “Concours International de Composition Electroacoustique SIME 2018” (Lille, France). Ha svolto residenze artistiche presso Musique & Recherches (Belgio), INA GRM (Parigi, Francia), DXArts (Università di Washington) e Belo Horizonte (con Joao Pedro Oliveira).

Beth Walker [UK] /// Beneath

Una meditazione su crescita, connessione e simbiosi, ispirata alle vite aggrovigliate dei funghi. Realizzato al Royal College of Art utilizzando tecniche analogiche e digitali sperimentali, questo film ci porta in un mondo nascosto dove i limiti si confondono, la connessione è fondamentale e la vita prospera attraverso l’insieme.

Beth Walker è una filmmaker, artista visiva e animatrice. Il suo lavoro spazia tra cortometraggi, video musicali, installazioni e live visuals. Il suo approccio è sperimentale ed empirico, lavora spesso con materiali reattivi in macro-scala per creare immagini ipnotizzanti.

 

Dettagli

Data:
10 Novembre
Ora:
20:30 - 21:30
Serie:
Prezzo:
€ 2
Categoria Evento:
Tag Evento:

Luogo

il Piccolo
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MATERA, 75100 Italia
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