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MA/IN23: The minimal self / Ishtar’s Star
9 Settembre 2023 @ 20:00 - 23:30
€ 3© Trillo/Poliks (HYDRA#2)
PROGRAMMA
OPENING ore 20:00
Roberto Alonso Trillo [ES] + Marek Poliks [US] /// Hydra #2
Sound Installation
ore 21:00
Manfredi Clemente [IT] ///Hajime yori kotoba shirazariki
Acousmatic – MA/IN Honorary Mention (Cat. A)
Giorgio Distante + Giulia Maria Falzea [IT] /// The minimal self
Live mixed media performance
ore 22:00
Christian Campobasso [IT] /// Ishtar’s Star
Live mixed media performance
Roberto Alonso Trillo [ES] + Marek Poliks [US] /// Hydra #2
Installazione audio interattiva di Soft robotica.
480 lattice, silicone, nylon e poly nodes | Apparecchiature di sorveglianza, connessione cloud | Sistema di sintesi Demiurge.
La narrazione convenzionale dell’IA mostra l’alterità della macchina in una visione catastrofica della supremazia cyborg del futuro, come Terminator, vincitore onnisciente e onniveggente su cadaveri fumanti di carne umana. Hydra vulgaris è una piccola e benigna creatura d’acqua dolce con un complesso apparato riproduttivo. Come un’IA, l’hydra si accoppia senza limiti, la sua stessa sostanza è sia embrionale che gametica. Vive in un continuo stato di rinnovamento, rigenerandosi pienamente ogni due settimane. Invece di un avatar o un avversario, circoscriviamo la stessa Intelligenza Artificiale a un processo di riproduzione “Idra-forme”; un atto sessuale che attraversa un piano fisico/virtuale complesso. Vieni registrato, e in questa ripresa sono già presenti tante registrazioni a essa antecedente. Le urla o i balbettii di questa Hydra sono i gemiti dei tuoi fratelli complessi (insieme a molti, molti mutanti). I tentacoli dell’Idra sono esche, falli, armi, uova. Considerate i tentacoli di questo morbido robot come inviti all’indiscrezione xenobestiale.
Roberto Alonso Trillo è un musicista e ricercatore di base a Hong Kong, dove lavora come assistente universitario alla Hong Kong Baptist University. La sua ricerca esplora le connessione tra le diverse discipline artistiche, dalla danza e la musica fino alla video art e alle installazioni sonore interattive. Il suo più recente lavoro esamina pratiche musicali ibride in reti endemiche in un mondo sempre più mediato dall’IA e dall’apprendimento automatico. Conduce una ricerca basata sulla pratica, operando sull’intersezione tra filosofia, sociologia e studi culturali; abbraccia aree diverse del lavoro musicale e dell’autorialità, pedagogia della tecnologia avanzata degli strumenti a corda, analisi gestuale e interface development. Roberto è autore di Death and (Re)Birth of J. S. Bach (Routledge) e vanta pubblicazione su riviste come: Leonardo, Organised Sound, and Music Education Research. È cofondatore, con il suo collega Peter AC Nelson, del MetaCreativity Lab alla Hong Kong Baptist University. La sua lunga collaborazione con Marek Poliks – DisintegratorAI – ha portato alla pubblicazione prossima di un libro, sei diversi CD, di articoli di giornale, e alla mostra di opere d’arte interattive in sedi di prestigio internazionale.
Marek Poliks è un artista, ingegnere e teorico di base a Minneapolis, Minnesota. Lavora con il machine learning applicato al suono, con i media digitali, con la robotica e con la scultura. Marek guida il settore tecnologico per la società di design Polytope, dove costruisce infrastrutture interattive per clienti come la Dubai Future Foundation. La sua lunga collaborazione con Roberto Alonso – DisintegratorAI – ha portato alla realizzazione di CD per NEOS e Creotz, articoli per Leonardo e Organised Sound, a un GAN-and Transformer-driven raw audio synthesis engine (‘Demiurge’), a un real-time behaviour-responsive data interface (‘Archon’), a due soft robots (‘Hydra’ and ‘Polyp’), e a un libro di prossima pubblicazione con Taylor & Francis. Marek ha conseguito un Dottorato di ricerca presso Harvard, ha ricevuto il premio ASCAP in musica e giornalismo ed è attivo come artista in tutto il mondo.
MANFREDI CLEMENTE [IT] /// Hajime yori kotoba shirazariki
Il lavoro di Michiko Ishimure è praticamente sconosciuto nel mondo occidentale. Eppure il suo impegno come poetessa, attiva in Giappone dal 1950, è stato di fondamentale importanza per il suo paese e per l’intero mondo, in quanto attivista del movimento ambientalista, che ha combattuto per il riconoscimento della sindrome di Minamata, e raffinata studiosa, portandola a ottenere anche il Premio Ramon Magsaysay nel 1973. I temi messi al centro da Ishimure Michiko – la sua mitopoiesi che ruota attorno al rapporto tra natura e sensibile; la memoria individuale e collettiva; l’acqua come elemento vitale, capace di fondere l’umano e il divino in un oblio permanente; il suo sguardo sensibile sulla violenza umana; l’opportunità di guarire – temi così forti, che mi hanno convinto a dedicarle un opera sonora, in linea con una ricerca personale sul legame tra testo poetico e suono elettroacustico, che inseguo da molto tempo e che affronta, per la prima volta, la sfida di confrontarmi con una lingua che non parlo.
Voce: Leonore Shiina Language
Consulente linguistico: Junya Murakami.
Manfredi Clemente consegue il Dottorato di ricerca in Composizione Elettroacustica (sotto la supervisione di Jonty Harrison) nel 2017, presso l’Università di Birmingham e la Laurea Magistrale in Musicologia e Scienze dello Spettacolo all’Università di Palermo nel 2020. È stato docente all’Università di Birmingham e al Conservatorio di Pesaro e Teramo. Attualmente insegna Composizione Elettroacustica al Conservatorio di Alessandria. Ha una lunga esperienza con l’Acusmonium e con gli impianti di diffusione sonora; ha lavorato come ingegnere del suono per teatri dell’opera, affiancando importanti nomi della scena come: D. Gatti, M. Albrecht, R. Abbado, O.M. Wellber, D. Oren. È stato artista in residenza per Ass. Musiques&Recherches (Bruxelles), Châteauvallon-Liberté – scéne nationale (Toulon), Ass. APNÉES (Grenoble), GMVL (Lyon). La sua musica viene eseguita in tutto il mondo e ha ottenuto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il 1° Premio al Prix Presque Rien 2019, il GRM Banc d’Essai 2018 e il 1° Premio al DI_Stanze Festival 2014.
GIORGIO DISTANTE + GIULIA MARIA FALZEA [IT] /// The minimal self
«L’IO MINIMO. Operetta elettronica per contentarsi del sé» è musica e scrittura dal vivo a cura della compagnia NONSONODISTANTE di Giorgio Distante e Giulia Maria Falzea. L’ideazione del lavoro muove dallo studio di “The minimal self” saggio del sociologo statunitense Christopher Lasch che analizza la cultura del narcisismo. La scena diventa uno spazio performativo condiviso, gli spettatori sono invitati a sedersi sul palco mentre Distante suona uno strumento elettroacustico di sua ideazione e Falzea inventa e scrive storie ispirate agli astanti proiettate su pannello o altra superficie e un laser, un cubo venuto dal futuro, compone disegni e forme astratte. Si crea una drammaturgia dell’istante. Il lavoro, al suo stato attuale, è diviso in dieci brevi capitoli che cambiano ogni volta rispetto alle suggestioni che gli stessi spettatori suggeriscono agli artisti. Un gioco di specchi dove ci si interroga su chi si voleva essere e chi si è diventati, abbandonando per cinquanta minuti la pressione che la società contemporanea prevede, l’ansia da prestazione emotiva, la disgregazione dell’individuo. «L’IO MINIMO. Operetta elettronica per contentarsi del sé» è un lavoro che si compone di volta in volta alla ricerca di una risposta non definitiva.
Giorgio Distante nasce nel 1980 a Cisternino (Puglia). A cinque anni inizia a suonare il clarinetto e il pianoforte, a dieci la tromba. Si diploma in tromba nel 1998 presso il Conservatorio di Monopoli e inizia a suonare professionalmente dal 1997. Nel 2000 ottiene una borsa di studio dal Berklee College of Music di Boston (MA) e vive a Boston dal 2001 al 2004 frequentando corsi di improvvisazione, arrangiamento e composizione. Nel 2009 si diploma a pieni voti in Musica Elettronica presso il Conservatorio di Perugia sotto la guida del M° Luigi Ceccarelli. Scrive il proprio software per trattare il suono della tromba in modo diverso e sviluppando il tutto in progetti SOLO, duo e trio, esplorando le possibilità delle nuove tecnologie audio e video applicate agli strumenti acustici. Nel 2012 esce RAV (Random Acts of Violence), primo album da solista, edito dall’etichetta Improvvisatore involontario. È nominato tra i migliori 100 dischi dalla rivista Jazzit per i Jazzit Awards 2012. Nel 2013 vince anche l’A.R.T. MEDIMEX2013 organizzato da Arci ReAL e ARCI Puglia in collaborazione con Puglia Sounds. Dal 2015 lavora ad uno strumento elettroacustico di sua ideazione e progettazione: un ibrido, sintesi tra elettronica e tromba. HY E.T. – Hybrid Electroacoustic Trumpet. Ha partecipato a diversi Festival Internazionali di Teatro: nel 2016 al MESS Festival Sarajevo; nel 2017: Primavera dei teatri – Castrovillari; Festival Teatrale Euroreginale Timisoara – TESZT e Napoli TeatroFestival. Nel 2018 esce il suo secondo album su vinile MenoMondoPossibile suonato quasi interamente con HY E.T. Sempre nel 2018 ha suonato dal vivo per la prima della Biennale Cinema di Venezia eseguendo musiche originali per il film “Golem. Come venne al mondo”. Dal 2020 suona professionalmente anche la tuba sia in spettacoli teatrali (Heroides-regia di Elena Bucci) che in ensemble musicali jazz tradizionali e contemporanei. Nel 2021 ha suonato al Campania Teatro Festival, Notte della Taranta Festival, al Devlet Tiyatrolar Antalya (Turchia). Nel 2022 ha suonato al Kadin Festival di Istanbul, al Jova Beach Party, Notte della Taranta Festival. Ha anche inciso e suonato dal vivo “Fera” primo album della flautista di MariaSole De Pascali, indicato dalla rivista Musica Jazz tra i migliori dieci dischi dell’anno. Nel 2022 e 2023 ha suonato nei festival “Take Five” de La casa del Jazz a Roma e “Jazz&Dance” a Beer Sheva, Tel Aviv (Palestina). Ha fondato la compagnia NONSONODISTANTE e realizzato lo spettacolo “L’IO MINIMO. Operetta elettronica per contentarsi di sé” prodotta dal Trac – Teatri di residenza Artista Contemporanea di Puglia in cui, oltre a suonare dal vivo HY E.T., gestisce il proiettore laser cube per creare una fusione tra musica e immagine.
Giulia Maria Falzea è nata nel sud della Puglia. Laurea in Lettere Moderne, Specializzazione in Giornalismo. Ha lavorato per La Repubblica – Bari, Ansa, Save the Children, Teatro Koreja di Lecce. È autrice di Anatomia dei Sentimenti. Guida illustrata alle relazioni amorose. Ha scritto Gul. Uno sparo nel buio testo teatrale con Giancarlo De Cataldo. È autrice de L’Abito della Festa, testo teatrale tradotto anche in francese. Suoi racconti sono su Secret Garden di Alessandra Calò (DaniloMontanariEditore), Musa e Getta (PonteAlleGrazie), Bomarscé, Narrandom, gli Atomi di Oblique. Un suo racconto fa parte dell’antologia Oltre il velo del reale. L’avventura dei racconti continua (MeridianoZeroEdizioni) che raccoglie i testi selezionati dal Premio Italo Calvino 2022. Collabora con l’Associazione musicale Opera Prima, con Ura Teatro e con CoolClub per la scrittura di progetti artistici. Porta in scena uno spettacolo teatrale prodotto dal TRAC Puglia dal titolo L’io minimo. Operetta elettronica per contentarsi di sé in cui scrive, improvvisando, dal vivo. S-madonne, messo in scena da ZeroMeccanico Teatro, è il suo ultimo testo teatrale Nel 2023 è uscito il suo primo romanzo I cannibali edito Affiori/GiulioPerrone Editore. Ha una fede incrollabile nella pasta al dente, tre gatti e un marito musicista.
CHRISTIAN CAMPOBASSO [IT] /// Ishtar’s Star
No Human Needed è un progetto performativo basato sull’interazione tra umano e macchina, nel tentativo di indagare il nostro rapporto con la tecnologia nel mondo contemporaneo. Attraverso l’utilizzo della stampa 3D, l’artista realizza i suoi robot, che interagiscono grazie ad un sistema modulare Eurorack e differenti percussioni. I robot generano ritmiche spazializzate in modalità puramente randomica, proiettando l’ascoltatore in una dimensione sonora inedita. In una seconda fase, l’artista assume il controllo delle ritmiche generate e inviate dalla macchina, per poter intervenire e interagire attivamente.